La storia

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Fin dal 1861 la zona in cui è sorta la miniera di Cortoghiana è stata oggetto di ricerche per giacimenti di carbone fossile; inizialmente erano presenti solo trincee e gallerie.

Il giacimento verrà ufficialmente scoperto con D.M. 22/04/1890 e la miniera verrà data in concessione alla Ditta di Birocchi Filippo con D.R. 31/07/1892.

Verrà poi ceduta ad Anselmo Roux nel 1896 fino al 1913 quando passerà alla Società Mineraria Bacu Abis.

Nel 1934 verrà ulteriormente ceduta alla Società Miniera Carbonifera Sarda che ne rimarrà proprietaria fino all'atto di rinuncia alla concessione del 1969 e alla vendita a privati nel 1973.

Foto Pizzetti, Iglesias - Fondo Mario Melis - Archivio Centro Italiano della Cultura del Carbone

CRONOLOGIA

1940

La miniera di Cortoghiana Nuova rientra nel cd. “permesso Flumentepido” che comprendeva anche i giacimenti di Bacu Abis, Nuraxi Figus e Seruci.

In questa data iniziano gli studi per la preparazione della Grande Miniera di Cortoghiana Nuova, già nel 1939 erano stati iniziati i primi due pozzi gemelli, il Pozzo 1 e il Pozzo 2, di circa 5 m di diametro. Uno serviva per l'estrazione, l'altro per ulteriori servizi.

È in quest'anno che vengono poste le fondamenta dei vari edifici degli impianti e dei servizi necessari alle attività minerarie.

1941

L'attività di ricerca e di estrazione viene fortemente limitata in tutto il Paese, a causa del periodo bellico.

Le ragioni erano semplici: poca manodopera e scarsità di approvvigionamento di materiali essenziali come ad esempio la nafta.

Nonostante il periodo, però, Cortoghiana Nuova rimane una delle poche miniere in cui proseguono i sondaggi e i lavori del Pozzo 1 che arriverà fino a -250 m.

In quest'anno, inoltre, vengono costruiti gli altri fabbricati, la prima laveria provvisoria, viene montato il primo castello di estrazione del Pozzo 1 e viene creata una vera e propria ferrovia che collegava il Pozzo Est con il piazzale centrale di Cortoghiana Nuova (tra i magazzini e le officine) e le ferrovie Meridionali Sarde.

1942

Viene terminato il Pozzo 1, gli impianti di eduzione delle acque, essenziali vista la forte presenza di falde acquifere nelle gallerie, la laveria definitiva e la sala compressori.

Vengono montati i due argani da 1500 kw che serviranno a far funzionare i due castelli dei pozzi.

1943

Continuano i lavori ma a maggio, a causa di difficoltà legate all'energia elettrica, e resosi necessario il razionamento, viene allagato il livello -250 m.

1945

Riprendono i lavori a ritmo ridotto sia per scarsità di personale che per incertezza dei programmi.

Viene montato il castello di estrazione al Pozzo 2, realizzato da tecnici ed operai sardi, formati sul momento, che impiegarono molto meno tempo rispetto ai montatori tedeschi del castello del Pozzo 1.

1946

Viene costruito un sistema di ventilazione disegnato e costruito nelle officine della stessa miniera che permetteva condizioni di lavoro sufficientemente buone. (tale impianto si trovava in una struttura che attualmente non esiste più, vicino alla zona delle laverie. Il proprietario, infatti, negli anni 80 ha fatto abbattere sia la struttura che la galleria di ventilazione, ancora aperta, per evitare pericoli).

Nel 1946 viene terminato il Pozzo 2 e vengono completati i lavori di muratura della sala compressori, il piano inclinato per il trasporto dei carri dalla stazione ai piazzali (tra il magazzino e le officine) e viene completata la cabina elettrica.

1947

Si scava fino a -275 e viene sistemata ulteriormente la ferrovia Decauville per la circolazione delle berline che uscivano dal Pozzo 1. Vengono compiute anche altre migliorie esterne.

1948

Viene completato il Formello per le comunicazioni con Bacu Abis, la sala ventilatori e vengono montate le carpenterie della nuova laveria.

Erano stati completati 3 livelli:

1) - 150, utilizzato come galleria i comunicazione tra i due pozzi;

2) - 200, con uno sviluppo di circa 3750 m di gallerie;

3) - 250, con uno sviluppo di 720 m di gallerie.

1950

È in quest'anno che incrementa la produzione, grazie a nuove condizioni politico-militari e ad un fiorente mercato di esportazione.

Inizia un periodo di ampliamento e consolidamento delle gallerie e delle strutture esterne, in particolare vengono iniziati i lavori di costruzione della lampisteria.

1954-56

Tra il ‘54 e il ‘56 la miniera resterà inattiva (l’occupazione era ancora di 36 unità).

La nuova concessione prevede che la miniera continui il filone del giacimento di Bacu Abis (che era già esaurito).

In quest'anno viene soppressa l'attività della laveria perché si decise di trattare il rinfuso direttamente nella laveria di Seruci, più moderna.


1958

Nel luglio del 1958 vengono sospesi i lavori sia per il peggioramento dei tracciati (continui allagamenti) che per mancanza di altri strati utili.

GLI ULTIMI ANNI DELLA MINIERA

Con decorrenza dal Novembre 1964 le miniere del cosiddetto "filone Flumentepido" vengono trasferite all'Enel che acquisirà anche le attrezzature e i dipendenti della miniera di Cortoghiana. Le strutture invece, rimarranno alla Carbonifera Sarda che rinuncerà ufficialmente alla concessione nel 1966 (rinuncia accettata nel 1969) e venderà a privati il terreno con tutti gli immobili, discarica degli sterili compresa, nel 1973.

È molto complicato seguire nel dettaglio quelle che sono state le vicende della Miniera di Cortoghiana poiché essa viene spesso confusa, anche nei documenti ufficiali, con la vicina miniera di Bacu Abis, di cui fu, in realtà, un’appendice.

La storia, tramandata da minatori, tecnici, operai è passata di padre in figlio per arrivare fino ad oggi.

Certo è che sarà a seguito dell’incidente, oggi ricordato dal Memoriale, che si iniziò a pensare di fermare l’attività.

I guadagni non coprivano i costi, il giacimento tracciato era ormai esaurito e nonostante l’esito favorevole dei sondaggi testimonianti ancora una notevole quantità di carbone, si decise lo smantellamento delle varie infrastrutture, comprese le pompe di eduzione, provocando così l’allagamento delle gallerie, mentre i pozzi vennero riempiti fino all’imbocco con materiale sterile. Già nel 1966 la Carbonifera Sarda rinuncia alla concessione e cessa ogni attività.


Il 13 Giugno 1969, con l'accettazione di tale rinuncia, la Miniera di Cortoghiana chiude ufficialmente.

Per altre info più specifiche sulla miniera di Cortoghiana vi rimando al sito di Massimo, che mi ha aiutato a trovare informazioni e documenti fondamentali per questa ricerca: