Gli edifici

Gli edifici della miniera

Il complesso della miniera di Cortoghiana comprendeva diversi edifici ed impianti estrattivi: Cortoghiana Vecchia - pozzo Est (nella zona di Bacu Abis); Cortoghiana Nuova - pozzo 1; Cortoghiana Nuova - pozzo 2; direzione mineraria, infermeria, officine meccaniche, magazzini, centrale elettrica e sala compressori, lampisteria, villetta del Direttore e appartamenti degli impiegati.

Cortoghiana Vecchia - Pozzo Est

Foto Pizzetti, Iglesias - Fondo Mario Melis - Archivio Centro Italiano della Cultura del Carbone

Cortoghiana Nuova - Pozzo 1 e Pozzo 2

Foto Pizzetti, Iglesias - Fondo Mario Melis - Archivio Centro Italiano della Cultura del Carbone

I castelli dei due pozzi alla chiusura della miniera, alla fine degli anni 50, sono stati trasferiti nella più recente miniera di Nuraxi Figus e sono lì ancora oggi.

La Direzione

La Ex Direzione è un imponente edificio su due piani con piano interrato e patio centrale, che ospitava gli uffici direttivi della miniera.

Al suo interno, con la dismissione della miniera, sono stati lasciati mappe, documenti e vari oggetti che sono stati donati dai proprietari al Museo del Carbone della Grande Miniera di Serbariu, poco distante.

Curiosità: tra la Direzione e l'infermeria era presente una tettoia sotto la quale i minatori sostavano in attesa di ricevere lo stipendio, che gli veniva consegnato da una particolare finestra! (presto pubblicheremo le foto)

La Lampisteria

Oggi la lampisteria internamente non ha più la struttura originaria, essendo stata utilizzata per anni come esposizione di mobili.

Resta però il caratteristico comignolo esterno, collegato alle caldaie di riscaldamento dell'acqua, infatti all'interno dello stabile erano presenti divese docce (qualcuno parla di più di 100)!

La lampisteria era il punto di passaggio dei minatori, quì avveniva lo scambio lampada/medaglietta.

Come funzionava? Prima di scendere nei canali ogni minatore si presentava in lampisteria con la propria medaglietta, con inciso il proprio numero di matricola ed in cambio otteneva una lampada.

Alla fine della giornata di lavoro, si restituiva la lampada e si riaveva in cambio la propria medaglietta. Le medaglie rimaste, purtroppo appartenevano a minatori rimasti nelle gallerie e quindi, si faceva partire l'allarme.

Le laverie

Nella Miniera di Cortoghiana sono presenti un impianto di stoccaggio e una grande laveria.

La laveria fu utilizzata fino al 1956, data in cui si decise di spostare il trattamento del rinfuso direttamente nella vicina miniera di Seruci.

Sopra le basi in cemento armato che vediamo oggi vi erano altri piani e strutture in ferro, lo si può notare dalla foto scattata nel 1952, durante la costruzione dei bagni e della lampisteria. Tali strutture furono smontate dall Società Carbonifera e vendute dalla stessa.

Dal pozzo 1 le berline arrivavano in una struttura definita nelle carte come "punto di circolazione vagonetti" (che i proprietari chiusero per renderla un locale e che ospitò il "Fuori Città" negli anni 90); da lì il materiale veniva trasportato prima in un impianto di stoccaggio e poi più giù, nella laveria, tramite un sistema di nastri trasportatori che sono stati anch'essi smontati dalla Carbonifera e successivamente dai proprietari.

foto di Fabio Piccioni

I due stabili oggi sono in totale stato di abbandono, riempite di graffiti e, purtroppo, usati come discariche. I tentativi di tutelarli murando i diversi ingressi sono falliti negli anni.

Consigliamo vivamente di starne alla larga in quanto dai soffitti e, in particolare, dalle tramogge potrebbero cadere detriti!

L' officina

Attualmente crollato e pericolante, questo imponente capannone conteneva le officine della miniera.

Quì, attraverso dei binari (di cui oggi possiamo scorgere i solchi) venivano portati i vari mezzi tra cui carrelli e locomotive per la manutenzione.

Nella parte sottostante si trovano due cantine, probabilmente usate come depositi.

Sala compressori e cabina elettrica

foto sopra di Fabio Piccioni

La sala compressori è un edificio imponente, forse il più conosciuto da chi frequenta la zona, collegato alla cabina elettrica che permetteva il funzionamento dei vari impianti della miniera e, in particolare, degli argani dei due castelli.

Una volta passato a privati è stato utilizzato per la produzione di tubature industriali e simili, in materiali plastici e pvc, spesso con grandi dimensioni; ecco spiegata la strana modifica al portone d'ingresso, serviva a far passare queste enormi opere industriali ( e purtroppo non è mai stata ripristinata la forma originale).

La centrale è caratterizzata da otto particolari aperture nella facciata che dà alla strada, che contenevano i trasformatori.

foto di Fabio Piccioni

Segheria ed ex rimessa locomotiva

Questo piccolo edificio isolato costituiva la segheria ed ex rimessa della locomotiva principale. C'è chi ricorda vi lavorassero anche dei fabbri.

E' stato utilizzato per anni come deposito ed è chiamato "la chiesetta" per la sua forma e per la finestra presente nella facciata, simile ad un piccolo rosone.